Esiste un Bonus che consente di ottenere un assegno pensionistico più elevato, ma è necessario un requisito contributivo. Vediamo quale.
Alcune categorie di contribuenti possono usufruire di un Bonus sui coefficienti contributivi, grazie al quale si ottiene un incremento della pensione. Tale possibilità è prevista dalla cd. Riforma Dini, che contempla delle agevolazioni per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996.
In base a quanto stabilito dalla Riforma, le lavoratrici che hanno dei figli possono beneficiare di due misure, una relativa all’età di pensionamento e una all’importo dell’assegno. Nel primo caso, è possibile ottenere uno sconto di quattro mesi sull’età pensionabile per ciascun figlio, fino a un massimo di 12 mesi.
Nel secondo caso, si può usufruire di un calcolo più vantaggioso dell’assegno pensionistico, nell’ipotesi in cui il primo contributo sia stato versato dopo il 31 dicembre 1995 e, dunque, si ricada nel cd. sistema contributivo puro. Vediamo in cosa consiste questa seconda agevolazione e a chi è riservata.
Bonus pensione per i contributivi puri: ecco come ottenere 100 euro in più al mese
Grazie al Bonus introdotto dalla Riforma Dini, si può smettere di lavorare a 67 anni di età, ma con il calcolo dell’assegno pensionistico come se l’uscita fosse stata posticipata a 68 o 69 anni. Questo, ovviamente, permette di ricevere una pensione più alta.
Per capire in che modo funziona il Bonus, bisogna partire dai coefficienti di trasformazione, ossia i parametri che vengono utilizzati per ottenere il montante contributivo. I coefficienti cambiano a seconda dell’età in cui si va in pensione e sono più favorevoli per coloro che hanno un’anzianità anagrafica maggiore. Ad esempio, per chi ha 67 anni, il coefficiente è pari al 5,723%, mentre per chi ha 69 anni al 6,154%.
Si tratta dello strumento ideale per coloro che intendono accedere alla pensione anticipata contributiva, con 64 anni di età e 20 anni di contribuzione. In tal caso, la legge prescrive anche la necessità che l’assegno non sia inferiore a 3 volte l’Assegno sociale. Per le donne, quest’ultimo requisito scende a 2,8 volte se hanno un solo figlio o a 2,6 volte se hanno due o più figli.
Grazie al Bonus della Riforma Dini, le lavoratrici con uno o due figli possono beneficiare del coefficiente previsto a 65 anni anche se hanno 64 anni, oppure del coefficiente di 66 anni, se hanno più figli. Questa regola si applica anche alle pensioni di vecchiaia ordinarie.
Ad esempio, una lavoratrice con 67 anni di età e un montante contributivo pari a 350 mila euro, avrebbe diritto a una pensione di 1.669 euro al mese senza figli, di 1.729 euro al mese con uno o due figli e di 1.795 euro al mese con più di due figli.