Se nella tua azienda sono previste chat di lavoro devi seguire delle regole altrimenti puoi finire nei guai: ecco cosa cambia.
Il mondo del lavoro sta subendo un forte scossone in termini di evoluzione della società per via delle regole da seguire e chi più ne ha più ne metta. Come abbiamo spesso sottolineato, rispetto a 50 anni fa, il lavoro è cambiato; non è più statico come una volta ma sicuramente più dinamico, si lavora spesso fuori da un ufficio, si utilizza l’ambiente della nostra casa e chi più ne ha più ne metta. Circa un argomento come le chat di lavoro, però, qualcosa sta cambiando: andiamo a vedere quali sono le nuove regole da seguire in questo nostro articolo
Come anticipato nel precedente paragrafo, il mondo del lavoro ha dovuto subire un cambiamento in quanto, con l’avvento della tecnologia ma soprattutto per la pandemica da Covid-19, oggi si è abituati a lavorare freelance, quindi da remoto direttamente dalla nostra casa, senza recarci ogni giorno in ufficio.
Questo potrebbe essere visto come un punto di forza per l’azienda dal punto di vista di risparmio. Ma è anche una debolezza per i dipendenti che non hanno più rapporti diretti con i propri colleghi. Non si chiacchera più come prima e si comunica attraverso un telefono, una video chiamata e, ancora, una chat di gruppo.
Circa questi nuovi metodi di comunicazione, diversi da quello di molti anni fa, in quanto si comunicava in maniera orizzontale utilizzando la classica comunicazione verbale e non verbale, le cose stanno cambiando poiché si sta determinando un cambiamento per le chat aziendali e soprattutto per la loro privacy: nel prossimo paragrafo scopriamo meglio di cosa si sta parlando e cosa devi assolutamente conoscere per questo nuovo tema.
Come abbiamo appena accennato, oggi tra colleghi, capi e responsabili, soprattutto se non si è fisicamente in ufficio, si comunica attraverso video chiamate o chat di gruppo, esternando spesso i problemi su un determinato progetto senza far conto però ad un punto fondamentale: quello della privacy. Ma andiamo con ordine e spieghiamoci meglio.
Quanto concerne in termini di privacy dei dipendenti, l‘Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ha evidenziato l’importanza di mantenere alta la riservatezza da parte del datore di lavoro circa comunicazioni elettroniche o telematiche, effettuate nel contesto lavorativo al dipendente.
Il datore di lavoro non è tenuto ad acquisire dati personali dei dipendenti in maniera illecita, e pertanto non è nemmeno autorizzato a poterli trasmettere. Tale pratica, è stata segnalata come illegittima; pertanto, si andrebbe incontro a questioni legali qualora tale ‘regola’ non venisse rispettata.
Si tratta di una grave violazione della privacy che va contro tutte quelle normative atte a proteggere le comunicazioni telematiche. È bene specificarvi che il datore di lavoro sebbene possa controllare gli strumenti con il quale il singolo dipendente lavora, ne deve rispettare sempre le finalità, le modalità e di conseguenza anche i tempi informando lo stesso dipendente.
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