
31 Lug STREET ART A NAPOLI, STORIE DI COLORI E DI RISCATTO
DA RIONE SANITÀ AL CENTRO STORICO. ITINERARIO ALLA SCOPERTA DELLA STREET ART A NAPOLI, QUARTIERE PER QUARTIERE.
Ormai la street art a Napoli è diventata una vera attrattiva turistica, ma dietro ciascuna opera si cela una storia molto più simbolica e pregna di significato. Non sono solo semplici murales che impreziosiscono di colori una parete o la facciata di un edificio, sono opere urbane che si sono trasformate in storie di riscatto e in messaggi di speranza. Negli ultimi anni, a essere coinvolti sono stati soprattutto i quartiere più periferici, protagonisti di un più ampio progetto di riqualificazione urbana.
I murales non raccontano però solo le contraddizioni e le problematiche della città partenopea, ma rivelano anche il suo animo più passionale e folkloristico. E così, anche camminando per le vie del centro storico, è possibile imbattersi in alcune opere che vi strapperanno un sorriso (e che vi ruberanno uno scatto fotografico).
Ripercorriamo insieme, quartiere per quartiere, alcune delle opere più belle di street art che potete trovare a Napoli. Preparatevi, ce ne sono davvero tantissime!
STREET ART A NAPOLI, QUARTIERE PER QUARTIERE
CENTRO STORICO
Viuzze strette e chiassose, monumenti imperdibili e storiche pizzerie. Il centro storico è il cuore pulsante di Napoli dove numerosi artisti hanno lasciato il segno del loro passaggio.
In Piazza Cardinale, troviamo uno dei murales più originali dell’artista napoletano Roxy in the Box, Mission Possibile, che contraddistingue i suoi lavori con un mix di critica, ironia e di contraddizioni.
A pochi passi, in Piazza Gerolomini, troviamo l’opera di Banksy Madonna con Pistola. Luogo di contraddizioni per eccellenza, Napoli si è così trasformata nel terreno fertile per le raffigurazioni di denuncia sociale che contraddistinguono l’artista.
Altre opere che potete trovare a pochi passi, tra le mie preferite ci sono il volto di Sophia Loren in Vico dei Zuroli e il murales di Yuri Hopnn in Vico Pallonetto.
Tra i murales più recenti, invece, hanno fatto la loro comparsa le celebri opere di Blub con il suo progetto L’arte sa nuotare. In una notte, l’artista ha lasciato il segno con 40 opere sparse tra Spaccanapoli, Via dei Tribunali e Via San Gregorio Armeno.
Uno degli ultimi murales comparsi è quello di Hogre in Piazza San Gaetano.
Spostandosi leggermente dal centro storico, vi segnalo un murales bellissimo di Frida realizzato sulla facciata del Multicinema Modernissimo.
FORCELLA
Il murales di 15 metri di Jorit raffigurante San Gennaro segna il confine tra Spaccanapoli e il quartiere di Forcella. Per il murales del santo patrono, l’artista napoletano si è ispirato al volto della gente comune, quella che si incontra tutti i giorni per le strade di Napoli.
QUARTIERI SPAGNOLI
I quartieri spagnoli rappresentano una delle zone più caratteristiche di Napoli, e anche quelle che sono state protagoniste di un ampio progetto di riqualificazione per garantire maggiore sicurezza e attrattività turistica. Tra le opere di maggior spicco, quelle di Cyop&Kaf che, in tre anni, ha realizzato più di duecento opere dal cuore spinato.
Non poteva mancare un murales dedicato a Maradona, e lo possiamo trovare in via Emanuele De Deo. A fianco, la spettacolare opera di Bosoletti raffigurante La Pudicizia. Provate a fotografarla con un filtro in negativo e godetevi lo spettacolo!
Nei Quartieri Spagnoli possiamo ritrovare anche le opere di Roxy in the Box e tanti altri murales che arricchiscono questo folkloristico quartiere di Napoli.
Percorrendo le viuzze dei Quartieri Spagnoli, arriviamo al Mercato della Pignasecca con il toccante murales in ricordo di Mattia Fagnoni, morto all’età di soli 7 anni a causa di una rara malattia. L’opera è stata realizzata con il Patrocinio del Comune e su commissione dell’Associazione a lui dedicata e che si occupa di raccogliere fondi per tutti quei bambini affetti da malattie rare.
MATERDEI E RIONE SANITÀ
Fermata della metro Materdei. Da qui, si parte alla scoperta di alcuni dei murales più belli di Napoli. Percorrendo la Salita San Raffaele, si incontrano la magnifica Parthenope di Bosoletti, Il Giardino Liberato sul portone dell’ex convento delle suore Teresiane, e l’opera di Blu all’ex ospedale psichiatrico.
Da qui, ci si incammina verso il Cimitero delle Fontanelle dove si incontra l’opera che dà vita a uno dei detti più famosi della città: Vir Napule e po’ muor. L’aneddoto più divertente è che, a realizzare il murales, sono stati due artisti francesi, i fratelli Toques.
Sempre su Via delle Fontanelle, c’è la Chiesa di Santa Maria Santissima del Carmine, il cui campanile è stato decorato da Mono e Sabastian Gonzalez, portando i colori in un quartiere storicamente associato al Cimitero delle Fontanelle. Sul lato destro della Chiesa, compare invece l’opera misteriosa di Mimmo Jodice.
Tornando indietro su Via delle Fontanelle, ci si addentra nel Rione Sanità, quartiere che non ha mai goduto di una buona nomea ma che, grazie anche alla street art, si sta ripopolando di turisti e di sorrisi.
Sulla facciata laterale della Basilica di Santa Maria della Sanità, ritroviamo Bosoletti con l’opera Resis-ti-amo, come messaggio di amore e di speranza. Tono Cruz, invece, ha realizzato Luce in collaborazione con i bambini del quartiere.
Non poteva mancare, in Via Nilo, un’opera raffigurante Totò, dove qui fu di casa.
Le opere di street art che più ho amato al Rione Sanità si trovano tutte in Vico Buongiorno e sono quelle dell’artista Facte.
VOMERO E ARENELLA (Salvator Rosa)
Il Vomero, il quartiere collinare di Napoli, è dominato da due splendidi murales: quello raffigurante il giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani ucciso dalla camorra nel 1985 (in Via Romaniello) e quello dedicato a Ilaria Cucchi realizzato proprio il giorno del processo in merito alla morte del fratello Stefano Cucchi (in Via Verrotti).
Scendendo verso la fermata della metro Salvator Rosa, incontriamo invece il mosaico di Ernesto Tatafiore.
RIONE LUZZATI E PONTICELLI
Quartiere popolare di Napoli, il Rione Luzzati è stato protagonista nel 2018 del progetto “I colori del Rione”, dal quale ha preso successivamente vita il murales di Gomez dedicato a L’amica geniale. È tra questi vicoli, infatti, che il libro di Elena Ferrante ha preso vita.
Nel quartiere Ponticelli, invece, è nato il Parco dei Murales, progetto di riqualificazione sociale e artistica. Ogni facciata e ogni murales, raccontano una loro particolare storia, come la Bambina zingara di Jorit che è stata realizzata in ricordo della bambina morta mentre bruciavano i campi rom.
PISCINOLA-SCAMPIA
Sono due dei quartieri più problematici di Napoli, ma a Piscinola e a Scampia si respira più che mai voglia di riscatto. Due dei murales più significativi sono stati realizzati da Jorit e ritraggono l’uno Pier Paolo Pasolini, l’altro Angela Davis. Qualcosa a Scampia sta cambiando, anche se non è solo merito dei colori.
SAN GIOVANNI A TEDUCCIO
Ancora una volta ritroviamo Jovit che, con il murales di Maradona, ha contribuito alla riqualificazione di un quartiere che, seppur a pochi kilometri dal centro storico, è sempre stato considerato periferico, come un agglomerato di case anonime e poco più.
Il tour tra la street art di Napoli è emozionante e intenso, e vi porta alla scoperta di realtà che spesso sono soggette a pregiudizi, a volte infondati. Se i murales sono in grado di abbattere queste barriere e di dar nuovamente vita a rioni abbandonati e degradati, non possiamo che dire: viva la street art!
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