DALLA GROTTA DELLA POESIA A OTRANTO: IL TRAGITTO DELLE MERAVIGLIE

DALLA GROTTA DELLA POESIA A OTRANTO: IL TRAGITTO DELLE MERAVIGLIE

 

C’è un tratto di costa pugliese che sembra essere uscito da una rivista patinata, un luogo incantato simile a un atollo lontano tutto da scoprire. 

Il Salento sa regalare luoghi meravigliosi, ma la zona racchiusa tra Roca Vecchia e Otranto è davvero unica e sorprendente! 

Arrivando da Ostuni, ci si imbatte subito nel luogo più emozionante della costa, la Grotta della Poesia, diventata ormai famosa in tutto il mondo dopo essere stata inserita tra le prime 10 piscine naturali più belle del mondo. La leggenda vuole che una principessa amasse fare il bagno in queste acque e che la sua bellezza avesse incantato ed ispirato numerosi poeti, da qui il nome Grotta della Poesia. La sua bellezza si mescola al fascino di un passato ricco di leggende. Sulle pareti delle grotta sono ancora visibili le iscrizioni in lingua messapica che testimoniano come la cavità venisse utilizzata come luogo di culto per la venerazione del dio Taotor. Ma le testimonianze delle antiche popolazioni messapiche che abitavano in queste terre intorno al VI-II secolo a.C., sono visibili anche nella zona che ruota intorno alla grotta. In particolare, lungo la strada tra Roca Vecchia e Torre Sant’Andrea, sono ancora visibili i resti delle mura e delle abitazioni antiche. 

 

 

Lasciamo alle nostre spalle la meravigliosa grotta, che inizia ad essere invasa di turisti, per dirigerci verso una delle spiagge più belle del Salento, la baia di Torre dell’Orso, un tratto di costa dorata che si estende per circa un kilometro e che è stata premiata con i riconoscimenti della Bandiera Blu e delle 5 Vele Legambiente. Qui il colore dell’acqua è davvero stupendo. Certo, se ci si aspetta pace e tranquillità allora non è il posto giusto per voi, ma un tuffo in queste acque meravigliose merita sicuramente! A rendere il paesaggio più suggestivo, ci sono due faraglioni identici conosciuti come Le due Sorelle, che prendono il nome da un’antica leggenda secondo la sarebbero il frutto del volere degli Dei, che avrebbero tramutato in roccia due sorelline che si tuffarono in queste acque, senza riuscire più a riemergere. Se si guarda con attenzione, si riesce anche a scorgere la sorprendente sagoma dei due volti. 

 

 

Rotoliamo ancora verso sud e arriviamo alla vicina Torre Sant’Andrea, decisamente meno affollata ma bellissima e suggestiva. Questo tratto di costa è l’ideale sia per chi è alla ricerca di una spiaggia sabbiosa, sia per chi ama le calette rocciose, raggiungibili con una bella camminata e percorrendo delle ripide scalinate, ma la fatica vi ripagherà sicuramente! Anche qui, con un po’ di forza di volontà che il caldo fa vacillare, è possibile scorgere un tratto di costa frastagliata costituita di faraglioni che vi faranno rimanere a bocca aperta. 

Prima di continuare il nostro percorso, ci fermiamo per un pranzo veloce e vi consiglio Confine RawBar, con una vista mozzafiato e piatti strepitosi! Da provare il piatto di pesce crudo servito sul sale dell’Himalaya… una vera bontà! 

 

 

Ci rimettiamo in viaggio, tralasciando la bellissima spiaggia di Baia dei Turchi, per raggiungere Otranto, una delle città pugliesi secondo me più belle e suggestive. Dopo una passeggiata per il centro storico (da non perdere il Castello Aragonese, la Cattedrale dell’Annunziata e i vivaci vicoli ricchi di botteghe locali), raggiungiamo uno dei luoghi più inaspettati che la Puglia sa offrire, la Cava di Bauxite, un giacimento di estrazione minerario ormai dimesso dal 1976. Dal suo abbandono, si è formato un laghetto nelle cui acque verdi smeraldo si specchiano le rosse pareti rocciose circostanti. Inutile dirvi che il paesaggio è unico e dai colori brillanti, un vero e proprio gioiello pugliese tutto da scoprire! 

 

 

La giornata si sta per concludere e torniamo alla nostra base, Torre Santa Sabina, avendo ben impressi nel cuore e nelle mente dei luoghi paradisiaci che non pensavo nemmeno potessero esistere.