
05 Lug MYKONOS, I SEGRETI DELLA PICCOLA VENEZIA
Mykonos è l’isola greca che piace alle famiglie in cerca di tranquillità, ai vip che vogliono i locali alla moda, ai giovani che amano il divertimento, agli appassionati di spiagge dorate e di mare cristallino. Insomma, è un’isola che sa accontentare tutti i gusti, compreso il mio, alla costante ricerca di cittadine dalle antiche tradizioni e con una propria identità. Le case dalle pareti bianche in calce, le persiane blu, le bouganville che incornicia i balconi, le strette viuzze che vanno a formare dei labirinti nei quali perdersi e dai quali non vorresti più uscire, le chiesette dai dettagli blu o rossi, le boutique che vendono il tipico abbigliamento alla greca, con tanto di accessori dorati. Senza dimenticare che la città di Mykonos, o Chora, si sviluppa intorno al porto di Hora, affollato dalle coloratissime barche di pescatori locali che le conferiscono un fascino senza tempo.
Lasciandosi alle spalle la baia, la città si snoda in caratteristici vicoli che seguono l’altura che conduce fino a una delle attrazioni principali di Mykonos, la chiesa di Panagia Paraportani, una delle più suggestive e antiche dell’isola, risalente al XVI secolo.
Scendendo da uno dei sentieri che ci hanno condotti fino alla chiesetta, raggiungiamo il quartiere più caratteristico dell’isola, la Piccola Venezia, situata sul lato destro della baia di Alefcandra. Il nome si deve ai caseggiati che si affacciano senza barriere direttamente sul mar Egeo. Un tempo residenze di ricchi mercanti, oggi gli edifici ospitano boutique, bar e taverne alla moda, le cui finestre e dehor sono a filo sull’acqua. La città si sveglia sempre lentamente, e probabilmente sono proprio le prime luci dell’alba a conferire una magia intima e preziosa a questo quartiere, ma è durante le prime ore pomeridiane che le vie si animano fino a tarda notte, mostrando la loro vera natura festaiola. I bar sono sempre affollatissimi, ma gustarsi un aperitivo con vista mare qui è diventato un vero e proprio must, quasi una sorta di rito di iniziazione per chi vuole trascorrere le vacanze sull’isola.
Un’altra particolarità della Piccola Venezia, sono i mulini a vento, situati su un promontorio a sud-ovest del rinomato quartiere. Risalenti al XVI secolo, per oltre 400 anni sono stati una delle risorse economiche più redditizie dell’isola, grazie ai venti favorevoli che permettevano ai mulini di macinare il grano che veniva poi esportato in tutto il mondo. Lasciati poi in stato di abbandono, ne rimangono solo più sette in tutta l’isola. Restaurati, sono diventati uno dei suoi simboli più caratteristici.
Un altro simbolo dell’isola, o meglio, uno di quei classici miti greci che si tramandano nel tempo, riguarda il pellicano Pedro. In seguito a una violenta tempesta, nel 1954, il capitano Charitopoulos trova un pellicano, ferito ed affamato. Sin da subito, gli abitanti dell’isola si affezionano a Pedro, così il pellicano a loro, tanto da non essersene mai più andato via da Mykonos. Pedro ha continuato ad aggirarsi per le caratteristiche vie dell’isola fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1986 a causa dell’avanzata età ma, in realtà, c’è sempre stato un alone di mistero intorno alla sua morte… altrimenti che mito greco sarebbe? Quel che è certo, è che un pellicano si aggira ancora tuttora per le strade dell’isola. Potrebbe essere quello che è stato donato da Jeckie Kennedy – Onassis, o quello dello zoo di Amburgo o, ancora, un terzo pellicano trovato anch’esso ferito lungo le sponde dell’isola. Resta il fatto che io il pellicano, quello vivo e vegeto, questa volta non sono riuscita a incontrarlo. Ritenterò 😉